Rebel Dës

Una città chiama, i Rebel Dës rispondono...


Camminando ai margini

Scopriamo il lato "al margine" di questa band Comasca, e stiamo attenti d'ora in a dove corriamo, e chi incontreremo.



Battito che suona


I Rebel Dës al Summer Goes Ska 98 volume 2 il 27 Giugno 1998 al Titty Twister di Cigliano (Vc)

Rebel Dës…in che dialetto e cosa significa?

La storia parte quattro anni fa, quando il nostro nome era Artikolo 41, in onore delle nostre vicissitudini all’ospedale militare di Baggio (art. 41 contraddistingue i soggetti affetti da turbe ansiose depressive alla visita militare), abbiamo dovuto cambiarlo dato che cominciavano a diventare famosi gli Articolo 31. Poi abbiamo fatto un paio di concerti con altri due nomi fittizi, quindi siamo approdati a Rebel Ott, fino a quando non ci siamo iscritti ad un concorso a Milano in cui c’era già un gruppo con lo stesso nome. La decisione è avvenuta in 24 ore…dovevano andare in stampa i manifesti...per non pensarci tanto...visto che siamo in 10..ci siamo chiamati Rebel Dës.

In ogni modo, Rebel Ott in dialetto milanese significa bordello.

Ma voi non siete comaschi?

Metà e metà. Il nostro è l’ultimo paese della provincia di Como...la sede sociale diciamo che è nella provincia di Como. I tre fiati sono di Novate e così via…

Quando e dove nascono i Rebel Dës? Eravate già Ska sin dagli esordi o vi siete evoluti?

Metà 1994. L’idea era, all’inizio, di creare un gruppo liceale Punk...poi abbiamo cominciato a fare pezzi Ska/Punk e poi ci siamo evoluti in uno Ska più tradizionale.

L’idea fondamentale è nata in seconda superiore…fuori dalla nostra aula avevano montato il palco per una recita natalizia e il Kosta (il cantante), tra un’ora e l’altra, saliva sul palco e fingeva di essere Jonny Rotten e così facendo ha affascinato Antonio il chitarrista…

Kosta, il cantante

E quanto ci ha messo ad affascinare gli altri otto?

L’idea è partita da loro due…hanno preso uno che non sapeva suonare la batteria e gli hanno imposto di suonarla…

Con risultati !?

Va beh…lasciamo perdere…Comunque nel giro di un paio d’anni abbiamo messo su questi Articolo 41, e dopo due anni abbiamo comprato i fiati da Novate.

Un tanto al chilo?

Sì...e la tromba (Ricky) c’è costata parecchio perché pesa tanto…Ricky...uno skinhead genetico…

Le vostre prime incisioni?

Come Articolo 41 abbiamo fatto un demo di circa 140 copie...c’erano tre pezzi nostri, poi una cover di Manonegra, una di Gianni Morandi e una dei Kortatu.

Com’è andato?

Abbiamo venduto 140 copie registrate tra noi e ha furoreggiato nelle fogne di Calcutta e nei party scolastici brianzoli…

Poi?

Poi abbiamo fatto Skasasha, il primo demo come Rebel Dës, conteneva otto pezzi in 800 copie…

Li abbiamo venduti tutti, ci hanno chiesto più volte di ristamparlo ma abbiamo avuto casini con la SIAE...anche questo è diventato un prodotto altamente di culto…

Lo stile era molto più Ska rispetto al primo lavoro...ma ancora con influenze Punk e voce più cattiva…un pochino simile ai Persiana Jones ma con voci "bastarde"…nel senso che Kosta ha cominciato da poco a cantare seriamente…ora segue da due anni un corso di canto e finalmente ha scoperto l’uso del diaframma…un muscolo che serve per respirare e non un attrezzo da donne per…

Lo so grazie! Skasasha vi porta fortuna comunque, dato che cominciate a girare un po’ in tutta Italia vero?

Vero...beh, non proprio in tutta...comunque siamo arrivati fino a Perugia….

Come vi ha accolto il pubblico del Belpaese underground? Chi sono i vostri fan?

C’è da dire che quando abbiamo girato con questo demo, venivano molti skinheads e quelli che ci hanno fatto suonare erano skin, rudeboys, scooter boys…

Per la distribuzione che può avere un demo…quando siamo andati a suonare a Perugia…è stato molto gratificante: sapevano le nostre canzoni a memoria…si mormora che ci fosse una ragazza che piangeva ad una canzone…comunque fu prontamente consolata da tutti e dieci. Quel pezzo era "Rude Boys Dream"…un pezzo molto romantico…

Com’è il rapporto con la scena Ska italiana?

Decente…non conosciamo ancora tutti. Con quelli che conosciamo, tipo gli Smarts, gli Arpioni, Skala di Fiura, Shandon andiamo d’accordo.

No, ve l’ho chiesto perché essendo abbastanza fuori…di Como..

Si, in effetti stando a Como, abbiamo relazioni meno strette con i gruppi di Milano, dove c’è un’ottima scena…a parte quando andiamo ai concerti degli altri gruppi, sono poche le possibilità d’incontro…

Ho sentito che avete avuto parecchi cambi di formazione qualche tempo fa…dovuti a (citando testualmente la vostra biografia) "scazzi, sfighe, truffe e avvicendamenti vari"…

Dunque…sfighe perché il vecchio batterista ha fatto un incidente con il motorino, si è rotto un braccio e abbiamo dovuto sostituirlo temporaneamente…sennonché il nuovo pischello si è dimostrato in gamba ma era troppo giovane (anni al tempo 16) e per noi l’avvicendamento è stato traumatico, cioè volevamo scioglierci per vari problemi ma poi abbiamo tirato fuori i cosiddetti…Truffe è che siamo incappati in persone diciamo "poche serie" che ci hanno presi in giro….poi abbiamo avuto avvicendamenti con i fiati.

Lo Ska dà da vivere?

Ma poi raggiungete un "labile" equilibrio…a parte sciogliervi 6 o 7 volte…

Due mesi prima di incidere il primo Cd abbiamo avuto problemi, nervosismi vari per le troppe prove e abbiamo litigato spesso per divergenze artistiche…ad esempio i fiati volevano essere molto più elettrici ed altri una cosa più naturale…laburisti e conservatori…

Comunque…tanto labile non deve essere stato visto che ci avete sfornato d’un botto un Cd…

In effetti è stato proprio un botto, alcuni pezzi li abbiamo scritti poco prima…tutto perché dati i problemi con il batterista e con il morale ci siamo dati una scadenza…abbiamo prenotato la sala e ci siamo dati una regolata…

Parliamo più a fondo di "Margini"…innanzitutto il motivo di un nome così particolare?

Deciso il giorno prima in cui andavano in stampa le copertine (anche questo!)…eravamo indecisi se lasciarlo omonimo, oppure intitolarlo con il nome di "Margini Walkers" come la canzone, canzone piuttosto significativa…

Significativa un pezzo strumentale?

È l’idea musicale che volevamo prendere come esempio…uno Ska sul tradizionale e il titolo "We Are Margini Walkers" come definizione, nel senso che siamo un po’ camminatori sui margini…

Margini di cosa?

I margini di tutto, della scena Ska, della normalità, è come che se stessimo correndo su un rasoio e ci capita di cadere a cavalcioni sul filo…

Non deve essere bello…

No, perché cerchi di frenare anche stringendo le chiappe…

E poi cosa succede?

E poi cadi un po’ di qua e un po’ di là…che simbologia ragazzi!

Deve essere un bel caso di psichiatria sociale la vostra band…comincio a capire il vostro vecchio nome…

Si…comunque l’idea dei margini è che in effetti ci piace essere ai margini, cioè non ci piace ma poi lo siamo. A Kosta l’idea fa venire in mente i Clash in un video in cui camminano su un muretto…

Ma allora, quando surclasserete le Spice Girls…come vi comporterete?

Saremo ancora ai margini del rasoio, e tutto il pubblico starà camminando sul filo del rasoio come noi…

Il Cd inizia con "Heilà Pelota", vera e propria dichiarazione d’amore per la palla rotonda…con pure inserti di folla da stadio…di chi è l’idea?

L’idea del pezzo è di Antonio in seguito a una nefasta partecipazione con la squadra dei Rebel Dës, dove ci siamo accorti che amiamo lo sport ma non siamo il massimo a praticarlo (siamo arrivati penultimi)…l’arrangiamento e gli inserti dei cori da stadio sono di Riccardo, lo skin genetico, che ha campionato i cori di una partita in televisione…Ci piaceva l’idea di fare un pezzo su uno sport che la maggior parte di noi adora, segue e pratica.

Gabriele, il chitarrista, si presenta infati con le stampelle in seguito all’incontro con un terzino macellaio.

In "Corri" chi è che deve correre…e via da chi?

L’idea della fuga è presente, nella canzone poi l’idea è espressa in termini diciamo cinematografici, ma oltre a quello della fuga c’è il messaggio del correre, inteso come continuare ad andare avanti nonostante tutto…

"Perverso Love" è un po’ inquietante…musicalmente molto gioiosa…ma il testo…pare di leggere il copione di un poliziesco...chi fa i testi dei Rebel Dës, da dove prendete l’ispirazione?

L’ha fatta Antonio, che fa tutti i testi (è lui il soggetto dell’art. 41). Il tema è il lato più perverso dell’amore inteso come perdita di propria personalità…della propria identità…

Non mi basta...ditemi il perché della scena criminale…

È una metafora…l’assassino è "perverso love" che uccide le sue vittime, sempre.

Atmosfera hard-boiled in "Skapigliato Bop" o altro? Un canzone che suscita pareri contrastanti..

Ci metti all’angolo…scarichiamo la colpa su Antonio, il paroliere. Effettivamente abbiamo riscontrato parerti divergenti sulla canzone…a noi non piace molto…perché è piuttosto datata e in sala di registrazione non è venuta particolarmente riuscita…molto scolastica. Per quanto riguarda l’atmosfera è quella che avrebbe scritto un bohemien scapigliato a Milano a fine Ottocento se il Rock and Roll fosse già esistito…

Margini, il primo Cd dei Rebel DesLeggi la recensione in Riddim Reviews

Insomma, un Cd molto vario e piacevole…sempre ricordando che "Kingston Chiama"…

Certo…Kingston chiama è autobiografica…come riferimento all’immaginario Ska e alla Giamaica…e più andiamo avanti più ci appassiona le origini della musica giamaicana…abbandonando influenze più immediate…tipo Ska-pop o Ska-core.

Margini è dedicato a Fabio…rebel n°11…

Fabio era il trombettista originale dei primi Rebel Dës, che ha cominciato ad avere problemi di salute durante il primo anno in cui suonava con noi…ha continuato a fare concerti nonostante questi problemi, poi è peggiorato…l’hanno ricoverato e gli hanno diagnosticato la leucemia…è morto a 24 anni…

Cosa significa per voi essere una Ska-Rocksteady band?

Innanzi tutto divertimento. Perché lo Ska è una musica allegra, divertente, spensierata, ballabile...anche sei i testi sono spesso violenti…Lo Ska è una passione comune, che abbiamo cominciato assieme a coltivare…

In più, suonare lo Ska tradizionale è una sensazione molto diversa rispetto allo Ska più moderno…è un rapporto ancora più fisico con la musica…c’è un tipo di passionalità più intenso…

Si, anche a me il suono della Giamaica evoca passioni forti e sensuali…

È un ritmo che si ha sia nel cuore sia sulla pelle…ci sono certi pezzi che ci fanno drizzare i peli sulla schiena e altri che ci pulsano col cuore…è una febbre "bastarda" quella che ti prende!

Complicato da spiegare…una volta che t’innamori è difficile che non cresca sempre di più…

Il Reggae dove lo lasciate?

Tra i pezzi nuovi a cui stiamo lavorando ci sono proprio dei pezzi Reggae…sono una via di mezzo tra un Lovers e un Roots alla Culture.

Quali sono i caratteri distintivi del vostro suono? Quali le band a cui vi sentite più vicini, magari anche non propriamente Ska?

Siamo in evoluzione…il suono che stiamo ricercando è quello dell’old-style…i pezzi che sono venuti meno bene in Margini sono proprio quelli a cui vogliamo lavorare sempre di più…quindi Rocksteady e traditional Ska. Fra le band, Slakers, Hepcat, NYSJE sono le band attuali più amate…fra gli italiani i Bluebeaters…non parliamo del passato…John Holt, Ken Booth…ce ne sono un casino…

I Rebeldes in azione

E quest’idea di suonare con tre dico tre chitarre…strana per una Ska band…

Ce lo ripetiamo tutti i giorni, per il pubblico potremmo inventare che sono necessarie assolutamente tre chitarre per il nostro sound, ma sarebbe una cazzata più grossa di noi…l’idea è quella di farle convivere o organizzare un mega sorteggione aziendale per chi deve suonare…non crediamo che cambierà...ci va bene così...se non sono necessarie tre chitarre in un pezzo si dividono le parti, ci si gira intorno.

Sinceramente, per essere autoprodotto, avete confezionato un Cd ottimo. A chi si deve una grafica tanto particolare e insolita?

L’hanno pensata Gabriele e Nicola, all’interno volevamo riproporre il discorso dei "margini"…ad ogni pagina abbiamo cercato di fare un discorso particolare partendo dalla cosa più piccola che è la cellula (un paramecio), poi siamo passati alla circolazione, poi il labirinto inteso come "margine" della mente, poi la figura presa da un libro di scienze di un uomo visto dall’alto con le misure e le quantità della zona di "comfort" per sopravvivere…poi siamo passati alla città (con il margine urbano e inurbano) e poi il margine estremo...i dati inviati dalla sonda Voyager con le informazioni in sistema binario. Per quanto riguarda la copertina coloratissima, abbiamo avuto rischi di scioglimento…volevamo fare qualcosa di impatto...per questioni di tempo e soldi abbiamo utilizzato delle foto che ci siamo autoscattate e dopo abbiamo fatto finta di renderla artistica…

Beh…l’effetto sorpresa è assicurato…e senza tette e culi vari. Come sta andando la promozione di "Margini"?

A parte il fatto che qualche faccia da culo ce l’abbiamo anche in copertina, ne avevamo fatti 1000 che si sono dispersi in giro per il mondo…ma i guadagni non li abbiamo ancora visti…comunque le vie dell’autoproduzione sono infinite e infinitamente difficili. Adesso siamo distribuiti dalla "Helter Skelter" a Roma e dalla "White & Black" a Milano.

Girovagando per Internet i Rebel Dës sono presenti sia con un loro sito sia su vari negozi Ska virtuali…quanto possono servire le nuove tecnologie di comunicazione per una band che si vuol far conoscere al pubblico?

Il servizio Internet è ancora poco sfruttato in ambito promozionale, tanto è vero che ci sono un sacco di gruppi maggiori non ancora online…a noi il nostro sito è servito notevolmente per i contatti all’estero, in Italia gira ancora poco ma speriamo in meglio. Per il futuro sarà sempre più una grossa possibilità…anche se qui appunto non è ancora sfruttato...ad esempio comunque un idea come SkabadiP è molto originale e utile sia per i gruppi sia per gli appassionati Ska…

Scaricati "Perverso Love" in MP3

Per finire…come evolveranno i Rebel Dës da qui al prossimo Cd?

Se ci sarà il prossimo Cd saremo molto più bravi e molto più belli, infatti ora siamo tutti a dieta. Comunque potrebbe già esserci un mini-cd entro fine anno, grazie alla proposta di un’etichetta indipendente.

Il vostro saluto va a…

A tutti gli amici di SkabadiP, alle mamme e a tutti gli amici delle mamme!

Guardati i Rebel Dës in Live Skaoovie!




Come contattare la band?


Sito Internet: www.rebeldes.it


11 Maggio 1998

A cura di Alessandro Melazzini

linea.gif (580 byte)
Torna alla pagina princiaple di SkabadiP